Professore Nina Khmeleva 1932 – 2012

Professore, Ph.D. in Idrobiologia, insegnante, Khmeleva Nina Nikolaevna
                                                           80 anni  (1932 – 2012)

 
Il 29 febbraio 2012 Nina Nikolaevna Khmeleva avrebbe compiuto 80 anni.
 
Ho lavorato sotto la sua direzione 22 anni e durante questi anni il laboratorio è diventato casa mia. Ricordo benissimo quel giorno, quando mi hanno assunta. Avevo 19 anni. Nina Nikolaevna  ne aveva 43.
15 settembre del 1975 era una giornata calda. Camminavo sulla via Tipografskaya per fare un colloquio all’Istituto di Zoologia dell’Accademia delle Scienze di Bielorussia di Minsk. Non era il mio primo lavoro, ma finora non posso dimenticare lo stato elevato dell’anima che avevo: sognavo questo lavoro e lo aspettavo da qualche anno. Sono salita sulle scale dell’Istituto, entrando in un ufficio, dove mi ha incontrato una giovane e affascinante, una donna energica, con occhi profondi color blu mare. Da quel giorno è iniziata la mia strada nel Laboratorio di Ecologia Comparativa degli Animali Acquatici (LEEVG). Strada da analista al conseguimento del Ph.D. in Biologia.


 
Non si sa perché ma spesso si capisce tardi che la vita è terribilmente corta e bisogna riuscire a fare quello che è stato programmato. Da giovani non sempre comprendiamo la nostra vocazione e per questo sono importanti i buoni insegnanti. Khmeleva era una persona perseverante e conosceva bene la sua vocazione. Probabile che il motivo di questa sua perseveranza  fosse il fatto che da bambina era bloccata a Leningrado nella città assediata.  Spesso gli episodi drammatici della vita scattano come un trigger. Come il fotoperiodo sveglia la vita degli animali e delle piante, così spesso gli episodi drammatici della vita scoprono la parte essenziale di noi stessi.
Khmeleva era un leader, una persona brillante, coraggiosa e contrastante, perfetta professionista, dirigente esigente ed insegnante esperta. Chi è stato colpito dal suo fascino e dalla sua  fermezza scientifica  –  é rimasto con lei per sempre. Cosi è accaduto con me e con miei colleghi del laboratorio – il personale praticamente è rimasto lo stesso per  tanti anni. Khmeleva ha trasmesso una parte della sua immensa energia a noi, suoi allievi, ha preparato e cresciuto una intera generazione di ecologi  –  12 Ph.D. in Idrobiologia. Parafrasando la legge di termodinamica, direi che la “quantità di energia scientifica”, di devozione alle idee dell’ecologia e di perseveranza  scientifica non devono disperdersi,  ma  trasmesse alle future generazioni di ecologi.
 
Nina Nikolaevna Khmeleva era allieva e seguace di grandi scienziati russi ed eminenti  personalità.. Lei era allieva del Professore V.I.Zhadin, il quale per 30 anni fino al 1960 ha guidato il Laboratorio di Idrobiologia dell’istituto di Zoologia dell’Accademia delle Scienze di Leningrado.  Zhadin, per la prima volta nello Stato, ha iniziato le ricerche sistemiche dei bacini sui quali sono stati costruiti  impianti idrici.
Tanti anni Khmeleva ha lavorato presso l’Istituto di Zoologia dell’Accademia delle Scienze a Leningrado e presso la Stazione Biologica a Sevastopol, in seguito denominata l’Istituto di Biologia dei Mari del Sud dell’Accademia delle Scienze dell’Ucraina. Lei ha primato, nello Stato, nell’utilizzo dell’isotopo С14 per la determinazione della produzione primaria del plancton. Khmeleva aveva  un’eccezionale intuizione per le innovazioni e l’ha trasmessa ai suoi allievi. Possedendo un ottimo stile letterario e, indubbiamente, capacità giornalistiche, lei era molto esigente nella stesura degli articoli scientifici, chiedendo innumerevoli modifiche finchè non si raggiungeva uno stile chiaro, laconico e logico.
 
Nina Nikolaevna era allieva del Professore Timofeev-Ressofsky – personalità legendaria, descritta nel romanzo di Daniil  Granin «Bisonte», discendente della dinastia Rurik e del generale Nakhimov, intellettuale che ha passato 10 anni in un lager in Karaganda, fondatore di radiobiologia, con il quale Khmeleva ha lavorato sulla traccia radioattiva dopo l’incidente di Kyshtym  nell’Oblast di Celjabinck a Miass in Russia. Si ritiene che l’influenza  e il patrimonio scientifico di Ressofsky  sia talmente grande che rimarrà fondamentale per tante future generazioni scientifiche.
 
Timofeev-Ressovsky diceva che  «per uno sviluppo serio delle scienze serie non c’è niente di piu’ dannoso di una bestiale serietà. C’è bisogno dell’umorismo e una certa presa in giro di se stessi e delle scienze. Cosi fiorirà tutto».
Con questo principio viveva il nostro laboratorio. Scherzavamo in laboratorio, durante le spedizioni, durante i workshop e quando si facevano esperimenti in 3 turni, e, giustamente, al riposo. E, sempre, l’anima del team era Nina Nikolaevna. Lei, come Ressovsky, amava le avventure, le spedizioni e gli scherzi. Ressofsky era una persona non ordinaria, titanica, scienziato enciclopedico, con lui  hanno lavorato Kapiсa e Tamm.  La sua capacità di stabilire contatti con gli specialisti negli ambiti piu’ svariati e di sintetizzare le conoscenze delle diverse materie e discipline erano veramente unici. Questa era la scuola di Timofeev-Ressovsky e da questa scuola proveniva Khmeleva.  Lei lavorava con lo stile di Ressovsky  e vedeva  in un problema l’ssenziale. Ressovsky era allievo e seguace dell’Accademico Vladimir Vernadsky e sviluppava le sue idee sulla Biosfera.
 
Nel 1971 Nina Nikolaevna ha fondato il Laboratorio di Ecologia Comparativa  degli Animali Acquatici presso l’Istituto di Zoologia dell’Accademia delle Scienze  BSSR di Minsk, di cui anch’io facevo parte come analista dal 1975.
Negli anni 50-70 in Bielorussia si è formata un’ottima scuola di biologi presso l’Università Statale in nome di Lenin. Nel corso di 20 anni,  fino al  1967, all’Università lavorava un eminente idrobiologo G.G.Vinberg,  tra le cui molteplici attività sta il fatto di aver contribuito a rendere Minsk un importante centro di ricerche idrobiologiche, era noto sia in l’URSS che all’estero. Elaborato da Vinberg negli anni 60  l’approccio energetico dell’analisi del bilancio biotico degli ecosistemi acquatici, è stato utilizzato come base nelle ricerche del Programma Internazionale di Biologia, incluse le ricerche del Laboratorio LEEVG. Lo studio del flusso di energia e di materia degli ecosistemi, sullo sfondo del galoppante impatto antropico dell’attività dell’uomo sugli ecosistemi, rimane importante oggi come non mai e deve rimanere la ricerca strategica principale tra le tendenze delle ricerche ecologiche nel mondo.   

Durante 30 anni di attività del Professore Khmeleva alla guida del Laboratorio LEEVG,  sono state concluse tante tematiche governative tra cui la valutazione bioenergetica dei paramentri di biologia delle popolazioni di idrobionti in funzione al loro areale, diversità funzionale e strutturale delle caratterisctiche biologiche degli invertebrati come indicatori nei diversi bacini  idrici, sono stati eseguiti lavori di introduzione dei crostacei nei diversi bacini e tanti altri lavori. Sotto la direzione di Khmeleva sono state organizzate tante spedizioni scientifiche tra le cui piu’ importanti sono: al lago artificiale di Kaunass, nella penisola Taimir, nella penisola Kolsky e Kamchatka, al lago di Baikal ed altre. Durante piu’ di 15 anni i ricercatori del laboratorio lavoravano sulla base del laboratorio a Beloozersk in Bielorussia, studiando le caratteristiche ecologiche ed energetiche dei parametri biologici degli animali acquatici sotto l’impatto termale delle acque di scarico della Centrale Idroelettrica Berezovskaya. Durante 30 anni di dirigenza del LEEVG il Professore Nina Khmeleva ha organizzato  numerose spedizioni sui laghi e fiumi di Bielorussia ai fini  dello studio della biodiversità degli organismi acquatici, incluse le spedizioni nella Riserva Radioecologica Polessky, dopo la catastrofe di Chernobyl nel 1986.

Nell’autunno del 1980, 6 mesi prima delle morte, Timofeev-Ressovsky ha invitato ad Obninsk a casa sua amici, con la chiara intenzione di dire loro addio. Alzandosi e prendendo il bicchiere, Nikolay Vladimirovitch ha detto: “Sono una persona fortunata. Ho vissuto una buona vita.  Ma perché? Perché attorno a me c’era sempre gente buona…” 
 
Khmeleva era esclusivamente accogliente nella vita privata e quando passavamo da lei, a casa sua, per varie questioni del laboratorio, prima di uscire lei sempre augurava  a noi di avere il parquet così consumato come il suo, – questo era il simbolo per lei che la casa era frequentata da tanta gente e da amici. Le sue conoscenze e collaborazioni scientifiche era veramente larghe – l’Istituto di Ecologia a Vilnius, l’Istituto di Limnologia a Erevan, Stazione Idrobiologica sul lago di Sevan, l’Istituto di Idrobiologia  a Kiev,  l’Istituto di Ecologia a Varsavia, l’Istituto delle Ricerche sull’Artico a Murmansk,  l’Istituto di Biologia delle Acque Continentali in Borok e tanti altri. E tutti insieme i ricercatori di questi centri scientifici costituivano un enorme continente, intellettuale e spirituale, una fratellanza biologica e scientifica.
 
Una persona saggia ha detto che gli allievi trovano il loro maestro, non che il maestro seleziona i suoi allievi. Noi, allievi del Professore Nina Khmeleva, abbiamo trovato il nostro maestro e, per tanti anni, gomito a gomito abbiamo lavorato sotto la sua energica guida occupandoci delle fondamentali ricerche ecologo-energetiche degli animali acquatici, delle tematiche di biodiversità e di tutela dell’ambiente.
Il patrimonio culturale, spirituale ed umano di Nina Nikolaevna Khmeleva sono importanti e nostro dovere, dei suoi allievi, colleghi e amici, è di raccontare della sua vita e dell’attività scientifica, talentuosa ricercatrice, importante idrobiologo, insegnante, dirigente intelligente e donna affascinante. Il patrimonio scientifico del Professore Khmeleva deve essere trasmesso alla generazione di ecologi che arriveranno dopo di noi.
 
Feci quoa potui, faciant meliora potentes.
«Ho fatto quello che ho potuto fare, chi puo’, faccia meglio», – ha scritto l’Accademico Vernadsky prima della sua morte, nel lontano 1945, in un lontano esilio durante la guerra, in un piccolo villaggio kazako Borovoe, non terminando «il libro della sua vita», «Composizione chimica della Biosfera».
 
Nel 1972 l’ONU ha organizzato a Stoccolma la 1ma Conferenza Internazionale sull’Ambiente alla quale era stato deciso che la base teorica della politica di tutela dell’Ambiente dell’umanità doveva essere, elaborata da V.I. Vernadsky, teoria sulla Biosfera della Terra. Le posizioni teoriche della sua teoria sulla Biosfera e Noosfera sono state poste alla base del documento decisivo della  2da Conferenza Internazionale sull’Ambiente, emanato a giugno del 1992 a Rio-de-Janeiro.
 
СОР15 nel 2009  a Copenhagen, nè СОР16 nel 2010 a Cancun, nè СОР17 nel 2011 a Durban hanno emanato documenti giuridicamente vincolanti che obbligano gli stati del mondo a prevenire il cambiamento climatico del Pianeta.
A giungo del 2012 a Rio-de-Janeiro si terrà la 18ma Conferenza Internazionale sull’Ambiente, Rio-de-Janeiro+20. 
40  anno dopo la 1ma  Conferenza Internazionale sull’Ambiente svolta a Stoccolma nel 1972, le idee dell’Accademico Vernadsky sulla Biosfera e sulla politica di difesa dell’ambiente da parte dell’umanità, finalmente devono giungere all’adozione di un documento giuridicamente vincolante che obblighi tutti gli stati del mondo a scongiurare il cambiamento climatico e a conservare il  fragile bilancio degli ecosistemi del Pianeta.
 
Un contributo del patrimonio scientifico, in questo, c’è anche da parte del Professore Nina Khmeleva, di quelli che hanno fatto la Strada dell’Ecologia prima di lei, mettendo i primi mattoni, e di quelli che cammineranno su questa strada in futuro…

 40 anni del Laboratorio di Ecologia Comparativa degli Animali Acquatici (LEEVG), 1971 – 2012. Scaricare presentazione: 011_Presentation_80years_NNKhmeleva_LEEVG_ENG
 

29.02.2012
 
Tatiana Mikhaevitch,
 
Ph.D. in Biologia
Membro di International Briozoological Association
Membro della Società Italiana di Ecologia


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