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  • Depositi nucleari in Spagna e Portogallo

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    1. 2 minuti a mezzanotte

    2. Centrali Nucleari in Spagna: NPP Almaraz 1 e 2, NPP Trillo-1, NPP Ascò 1 e 2, NPP Vandellos-2, NPP Cofrentes

    3. Progetti cancellati: NPP Lemonitz, NPP Valdecaballeros, NPP Aquilas in Murcia, NPP Trillo-2

    4. Centrali nucleari chiuse: NPP Josè Cabrera (Zorita), NPP Santa Maria de Garona, NPP Vandellos-1

    5. Gestione dei rifiuti e depositi geologici

    5.1. El Cabril, Andalusia, il deposito superficiale dei rifiuti nucleari

    5.2. Il deposito profondo geologico Centralized Temporary Storage (ATC) a Villar de Cañas, Cuenca

    6. Miniere di uranio in Spagna

    6.1. Fabbrica di combustibile a Juzbado in Salamanca

    6.2. Miniera di uranio Andujar in Andalusia

    6.3. Miniera di uranio Retortillo in Salamanca

    7. Miniere di uranio in Portogallo

    7.1. Miniera di Urgeiriça

    8. Effetti dei rilasci nucleari sulla salute e sull’ambiente

    8.1. Spagna

    8.2. Altri siti radioattivi in Spagna

    8.3. La contaminazione radioattiva nel villaggio Palomares

    8.4. Portogallo

    9. Lasciare alle spalle l’energia nucleare

    Il fiume Guadalquivir

    Scorre tra le ombre di aranci.

    I due fiumi di Granada

    Scorrono dai monti alle vallate.

    Nei riccioli di Guadalquivir

    Fiammeggiano fiori di melograno.

    Fluiscono due fiumi di Granada,

    Uno con sangue e l’altro con lacrime.

    Vanno le barche a vela sulle vie di Siviglia.

    Remano solo i sospiri sui fiumi di Granada.

    Guadalquivir… Сampanili e vento fra i limoni.

    Douro e Genil, chiesette sulle anse.

    Chi dirà che i fiumi portano

    I fuochi palustri del dolore?

    Portano fiumi arance e mirti

    Nel mare di Andalusia.

    Ah, amore, sei sfuggito come il vento!

    Nel 1922 il poeta spagnolo Federico Garcia Lorca ha scritto la sua allegorica poesia “Piccola ballata dei tre fiumi”. I tre fiumi della regione, Guadalquivir e i suoi piccoli tributari che fluiscono vicino Granada, il Douro e il Genil, percorrono da est a ovest l’Andalusia, e sembra che scorrono in ogni strofa. Quasi tutta la sua corta vita di 38 anni Lorca l’ha vissuta a Granada…. L’amore per la sua bellissima terra di melograni, aranceti, limoni che crescono lungo i 3 fiumi, Guadalquivir e suoi affluenti, l’amore per l’Andalusia, vibra in ogni strofa della ballata di Lorca.

    Poteva Lorca, fantastico, fantasioso, grandioso poeta spagnolo, sapere che nel 1935 nella sua amata Andalusia, vicino a Cordoba, in un posto che si chiama El Cabril, vicino ad un altro affluente del fiume Guadalquivir, il fiume Bembézar che attraversa il Parco Naturale Hornachuelos, un ingegnere minerario scoprirà l’uranio ? Ad El Cabril l’esercito spagnolo svolgeva ricerche sulle armi nucleari. Nel 1961 El Cabril diventó il “cimitero nucleare” della Spagna.

    Nel 2019 il Doomsday Clock, l’Orologio dell’Apocalisse, nato nel 1947 in piena Guerra fredda, come un avviso metaforico ai leader politici di tutto il mondo per scongiurare i pericoli di un’autodistruzione dell’umanità, ha compiuto 72 anni. Dal 1947 a mezzanotte mancavano 7, 3, poi 2 minuti nel 1953, poi 7, 17, 6, 5, 2,5 e poi ancora 2 minuti nel 2018. Il periodo migliore l’umanità l’ha vissuto negli anni 1991-1995, quando a mezzanotte mancavano 17 minuti, grazie agli accordi presi per la riduzione delle armi nucleari.

    Nel 2011 la Spagna ha generato il 19,5 % dell’energia dalle 5 centrali elettronucleari che hanno 7 reattori operativi: NPP (Nuclear Power Plant) Almaraz, NPP Trillo-1, NPP Ascò-1 e 2, NPP Vandellos-2, NPP Cofrentes. 3 centrali nucleari sono dismesse: NPP Josè Cabrera (Zorita), NPP Santa Maria de Garona e NPP Vandellos-1. Il funzionamento delle 5 centrali nucleari è stato cancellato: NPP Regodola, NPP Lemoniz, NPP Valdecaballeros, NPP Aquilas in Murcia e NPP Trillo-2. La nuclearizzazione della Spagna inizialmente prevedeva la costruzione di più di 40 centrali nucleari: a Coto Donana, Regodola, Santillan, Lemoniz, Sayago, Deva, Escatron, Ispaste, Tudela in Navarra, Aquilas, Valdecaballeros etc. Negli anni 80, in Spagna, si è formato un forte movimento contro la nuclearizzazione, che ha scosso la nazione arrivando alla moratoria nucleare nel 1983.

    Tutte le centrali nucleari spagnole sono costruite vicino ai grandi fiumi o mari, perché devono raffreddare le turbine dei reattori: il fiume Tago – NPP Almaraz, situata a soli 100 km dal Portogallo, NPP Trillo a 110 km da Madrid, NPP Josè Cabrera a 70 km da Madrid, il fiume Ebro – NPP Ascó a 60 km da Tarragona, NPP Trillo a 45 km da NPP Ascó, NPP Santa Maria de Garona. Nel bacino del fiume Ebro vivono 3 milioni di persone. Mare Mediterraneo – NPP Vandellos-2 a 40 km da Tarragona, NPP Aquilas in provincia di Murcia (progetto cancellato). Il fiume Jucar – NPP Cofrentes; Oceano Atlantico – NPP Lemoniz (progetto cancellato), il fiume Guadalupe – NPP Valdecaballeros (progetto cancellato).

    Il “cimitero nucleare” che confina con il Parco Naturale Hornachuelos e la città di Cordova di c.a. 330’000 abitanti è stato costruito vicino al fiume Guadalquivir, uno dei fiumi più lunghi e belli della Spagna che sfocia nell’Oceano Atlantico vicino alla zona umida del Parco Nazionale di Donana. Quasi il 95 % dei rifiuti nucleari stoccati al deposito superficiale di El Cabril proviene dalle 5 centrali nucleari spagnole. El Cabril dovrebbe essere riempito entro il 2030. Il problema del deposito geologico profondo per i rifiuti nucleari non è stato risolto da nessun paese nel mondo.

    La Spagna ha scelto Villar de Cañas, per il deposito sotteraneo, Centralized Temporary Storage (ATC), da costruire nel bacino del fiume Guadiana. Grandi rivolte contro questa decisione hanno scosso il paese. La popolazione portava con se i manifesti “NO al business nucleare!” Nel 2015 Villar de Cañas, è stata dichiarata facente parte della Riserva Naturale Laguna de El Hito protetta. Nel 2018 il progetto a Villar de Cañas, è stato sospeso.

    Secondo dati del Ministero di Transizione Ecologica del 2015, in Spagna ci sono 73 cave minerarie abbandonate con rifiuti pericolosi che hanno un grave impatto ambientale o possono diventare una seria minaccia per la salute umana o l’ambiente. In totale, in Spagna sono stoccate c.a. 88 milioni di t di fango radioattivo proveniente dalle miniere. La fabbrica di combustibile (Empresa Nacional del Uranio S.A.) che sorge vicino al comune Juzbado e al fiume Tormes, affluente del fiume Douro, nel 2017 ha fornito agli impianti spagnoli nucleari un totale di 150 tonnellate di uranio (TU). Il 57 % del TU è stato esportato per gli impianti in Francia, Belgio, Germania e Stati Uniti.

    Un’altra miniera di uranio, Andujar, che si trova sulle rive del fiume Guadalquivir in Andalusia, è stata smantellata nel 1995. Una notevole radioattività persiste intorno alla miniera chiusa. Non si sa quanto uranio si è infiltrato nel sottosuolo. C’è un altro gruppo di miniere di uranio, a Retortillo in Salamanca, a soli 40 km dalla frontiera con il Portogallo, che l’azienda australiana Berkeley vuole diventare la più grande miniera in Europa a cielo aperto, definita dal gruppo antinuclearista di Salamanca “STOP URANIUM” “un incubo ambientale”. L’ingegnere nucleare Bruno Chareyron, il direttore del laboratorio indipendente francese CRIIRAD, ha affermato che né i lavoratori né la popolazione locale sono ben consapevoli delle implicazioni dell’estrazione dell’uranio.

    La miniera di uranio a Retortillo interesserà 2 aree protette di Natura 2000, il Douro International Natural Park (Portogallo), Arribes del Duero Natural Park (Spagna) con il sito LIC (Zona di interesse comunitario), il sito ZEPA (Zona di Protezione Speciale degli Uccelli o SPA, Special Bird Protection Area), riserve della BIOSFERA, il fiume Yeltes, il fiume Huebra, il fiume Douro, che forniscono acqua a 2 milioni di portoghesi, metterà in pericolo l’economia locale, il turismo rurale e termale.

    Il Portogallo non possiede nessuna centrale nucleare. Ma in questo paese ci sono 66 miniere di uranio abbandonate. Le esplorazioni delle miniere di uranio in Portogallo si eseguono da almeno 100 anni. Dopo la chiusura delle miniere, rimane un problema ambientale, causato dalle acque radioattive. La miniera di Urgeiriça é una delle più grandi d’Europa. L’Empresa Nacional do Urânio (ENU, National Uranium Company), con sede a Urgeiriça, è stata responsabile dello sfruttamento di tutte le miniere di uranio in Portogallo dal 1977 al 2003. Gli studi hanno confermato la correlazione tra l’alta incidenza di cancro nella popolazione della zona e l’estrazione di uranio in Urgeiriça.

    L’estrazione e il trattamento dell’uranio nonchè il funzionamento delle centrali hanno quasi il 90 % dell’impatto radiologico sulle diverse fasi del ciclo nucleare: 47,6 % – estrazione e trattamento; 41,2 % – funzionamento delle centrali. Non esiste un bilancio rigoroso di tutti i rilasci radioattivi nell’aria, nell’acqua e nel suolo dell’intero ciclo nucleare. Da decenni viene contestata l’ingannevole filosofia dell’industria nucleare, le soglie “accettabili”, che si vorrebbero stabilire non solo per i radionuclidi, ma anche per contaminanti chimici o agenti cancerogeni. Diversi studi che coinvolgono sia persone umane che specie non umane dei diversi livelli trofici, hanno dimostrato l’esistenza di diversi effetti dell’attività svolte nelle centrali nucleari, nei depositi nucleari, nelle miniere uranifere sull’organizzazione biologica, sul livello molecolare, cellulare, sui tessuti, sul livello individuale, della popolazione e, in generale, sui servizi ecosistemici. I rilasci nucleari hanno fortissimi effetti sulla contaminazione del suolo, desertificazione, siccità, inquinamento radioattivo dei fiumi, delle acque superficiali e sotterranee, dell’aria, contaminazione genetica, perdita di biodiversità, insicurezza alimentare etc.

    L’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza ha pubblicato a gennaio 2019 i risultati del sondaggio, eseguito da Demos & Pi per Fondazione Unipolis. Tra i 1’603 intervistati tra il 2016 e il 2019, il 69 %, il 65 % e il 67 %, rispettivamente, credono che la protezione dell’ambiente dovrebbe avere priorità, anche a costo di frenare la crescita economica. Il 64 % degli intervistati sono preoccupati per l’inquinamento, il 60 % – per la distruzione dell’ambiente, il 44 % – per la sicurezza del cibo che mangiamo e solo dopo figurano la globalizzazione (36 %) e il terrorismo (34 %). I giovani (83 %) sono più sensibili alla protezione dell’ambiente, rispetto agli anziani. Il 77 % degli intervistati non sono informati sul Programma promosso dall’ONU “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile su scala globale da realizzare entro il 2030”. Comunicare questi Obiettivi tramite il vasto mondo di informazione è oggi una necessaria e urgentissima priorità.

    La dipendenza dall’energia nucleare ha prodotto i numerosi problemi per gli ecosistemi, per la salute dell’uomo e degli animali, per la catena alimentare, la questione di dove tenere i rifiuti radioattivi che rimarranno tali per millenni. Se in Germania nel 2018 il 40 % dell’energia consumata proveniva da fonti rinnovabili, in Spagna si prevede di raggiungere l’obiettivo fissato dalla Commissione Europea del 20 % entro il 2020. Se la Germania può cambiare, in Spagna ci sono più ore di sole rispetto a qualsiasi altro Stato Europeo, tanto vento e l’energia delle maree.

    Nei riccioli di Guadalquivir fiammeggiano fiori di melograno.

    Fluiscono due fiumi di Granada, uno con sangue e l’altro con lacrime.

    Scorre il fiume Guadalquivir sulla terra dell’Andalusia

    06.03.2019, Dr.Tatiana Mikhaevitch, Ph.D. in Ecology, Academy of Sciences of Belarus, Member of the Italian Ecological Society (S.IT.E.), Member of the International Bryozoological Society (I.B.A.), Member of the International Society of Doctors for the Environment (I.S.D.E.)

    info@plumatella.it,tatianamikhaevitch@gmail.com


  • Rifiuti nucleari nel Regno Unito

    Contenuto

    1. Centrali nucleari in funzione nel Regno Unito

    2.  Sellafield, impianto di riprocessamento del combustibile nucleare

    3.  Nuclear Fuels Springfields Ltd

    4.  Reattori chiusi

    5.  Piano per costruire 8 nuovi NPP. Energie alternative

    6.  Acqua – bene primario. Uso eccessivo nel settore nucleare.

         Pressione termica e chimica

    7.  Rischio di alluvioni, tempeste, inondazioni

    8.  Aumento delle temperature estive. Siccità

    9.  GDF, Geological Disposal Facility

    10. Centrali nucleari e leucemia infantile

    11. Sversamenti del fango radioattivo

    12. Il programma di monitoraggio della catena alimentare

    13. Influenza di basse dosi di radioattività sui parametri fisiologici degli animali

    14. Inventario dei rifiuti nucleari nel Regno Unito

     

    Nella storia del nucleare ci sono incidenti molto seri, come Kyshtym 1957(Unione Sovietica) di livello 6 della Scala INES(International Nuclear Events Scale), Windscale (1957 Cumbria) di livello 5 INES, Three Mile Island (USA 1979) di livello 5,Chernobyl (Ukraine 1986) di livello 7 e Fukushima (Japan 2011) di livello 7 INES.

    In un articolo pubblicato da The Ecologist il 12 aprile 2017 Dave Elliott, Professore emerito della politica di Tecnologia, sta ricordando il discorso del dicembre 1953 alle Nazioni Unite, quando il Presidente Dwight D. Eisenhower lanciò il programma “Atomi per la pace”, dicendo:

    “L’inventiva miracolosa dell’uomo non si dedicherà alla sua morte ma sarà consacrata alla sua vita” e che “il potere pacifico dell’energia atomica non è un sogno del futuro, ma questa capacità, già dimostrata, è qui – adesso – oggi”.

    Nel 1954 il Presidente della Commissione per l’Energia Nucleare degli Stati Uniti Lewis Strauss in un discorso ha nominato l’energia nucleare too cheap to meter”, affermando: “Non è troppo aspettarsi che i nostri figli godano nelle loro case di energia elettrica troppo economica per misurare”.

    Tuttavia, i consiglieri di Eisenhower gli dissero subito che non era fattibile.

    Un rapporto di Intelligence del Dipartimento di Stato interno, diffuso nel gennaio 1954, Economic Implications of Nuclear Power in Foreign Countries”, avvertiva che l’introduzione dell’energia nucleare non sarebbe “… un preannuncio di una nuova era di abbondanza e di rapido sviluppo economico, come si crede comunemente. Le centrali nucleari possono costare il doppio di più da funzionare e il 50 % in più da costruire, rispetto alle centrali termiche convenzionali”.

    Le energie rinnovabili sono sulla strada per raggiungere il 50 % della produzione di energia in molti paesi entro il 2030 e forse vicino al 100 % entro il 2050, dice The Ecologist. La risorsa è enorme e, a differenza dell’uranio o del torio, non si esaurirà mai, non lascerà a lungo termine rifiuti pericolosi.

    Sembra essere il miglior futuro dell’Inghilterra.

    In Inghilterra ci sono in funzione 7 centrali nucleari  con 15 reattori che producono quasi il 20 % dell’elettricità del paese.

    Prima del 1976 in Inghilterra si era pensato molto poco alla questione di come sarebbero stati affrontati i rifiuti nucleari prodotti dai programmi militari e di energia nucleare.

    Anche adesso nessuno ha idea di cosa fare con i rifiuti nucleari che emettono le centrali.

    Alcuni rifiuti di livello inferiore sono stati smaltiti in mare, ma la maggior parte dei rifiuti si stava semplicemente accumulando in vari siti nucleari in tutto il paese.

    I rifiuti nucleari sono attualmente conservati in circa 30 siti, ma prevalentemente a Sellafield in Cumbria.

    The Geological Disposal Facility(GDF) è considerato la migliore soluzione a lungo termine per immagazzinare i rifiuti generati in 50 anni da energia nucleare e difesa, che riempirebbero tre quarti dello stadio di Wembley.

    Il processo di consultazione per identificare un luogo adatto per un deposito geologico è tuttora in corso. Il deposito sarà, probabilmente, pronto non prima del 2040.

    Si prevede che il Regno Unito probabilmente produrrà 4,9 milioni tonnellatedi rifiuti nucleari entro il 2125.

    Secondo UK Radioactive Waste Inventory Report dell’01.04.2016, il volume dei rifiuti nucleari crescerà nel prossimo futuro di 33 volte.

    Non esiste alcuna garanzia che i rifiuti altamente radioattivi non entrano di nuovo nell’ambiente, contaminando le riserve idriche e la catena alimentare.

    Consentire la costruzione di nuovi reattori aggiungerebbe altri rifiuti radioattivi che rimarranno pericolosi fino a  1 milione di anni: un eredità dannosa per le future generazioni.

    Leggere tutto l’articolo: 02.10.2018_Rifiuti nucleari nel Regno Unito_61 pp

     

    02.10.2018

    Dr.Tatiana Mikhaevitch, Ph.D. in Ecology, Academy of Sciences of Belarus

    Member of the Italian Ecological Society (S.IT.E.)

    Member of the International Bryozoological Society (I.B.A.)

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  • Inquinamento del suolo. Depositi di scorie radioattive. Francia.

    Contenuto

    1.  L’inquinamento del suolo

    2.  Siti contaminati in Europa

    3.  La situazione mondiale del nucleare all’1/1/2018

    4.  Francia. Il parco nucleare

    5.  La transizione energetica francese (TE) e il prolungamento di vita delle centrali

         nucleari

    6.  Consumo di acqua del parco nucleare

    7.  Pressione termica del parco nucleare sulle acque

    8.  Francia. Incidenti nelle centrali nucleari.

         Inquinamento del suolo e dei materiali da radionuclidi

    9.  La Hague, centro di ritrattamento del combustibile nucleare.

         Inquinamento del suolo da radionuclidi

    10. Tritio, la contaminazione delle falde acquifere e la salute umana

    11. Francia. Rifiuti radioattivi.

         Inquinamento del suolo/acqua da depositi radioattivi sotterranei e profondi

    12. Francia. Rifiuti a bassa e media attività

    13. Francia. Rifiuti ad alta attività.

    14. Il Deposito profondo dei rifiuti di alta radioattività. Progetto CIGEO – “underground 

          Chernobyl.” La foresta di 220 ettari di Bois Lejuc.

    15. Impatto sanitario delle centrali nucleari      

         Francia: impianto di ritrattamento a La Hague nel Nord-Cotentin

    16. Impatto sanitario delle centrali nucleari

          Inghilterra: ex centrale nucleare Trawsfynydd

    17. Impatto sanitario delle centrali nucleari

          Italia: Latina (LT), Borgo Sabotino, ex centrale nucleare

    18. Impatto sanitario delle centrali nucleari

           Italia: Garigliano (CE), Sessa Aurunca, ex centrale nucleare

    19. Coda millenaria di inquinamento causata dal parco nucleare

            Bibliografia

     

    SUMMARY

    Secondo le previsioni la popolazione del mondo nel 2050 arriverà a 9 miliardi.

    Questo comporterà un aumento della richiesta di cibo e acqua.

    FAO(Organizzazione ONU per l’Alimentazione e l’Agricoltura) prevede che la produzione globale del cibo crescerà del 60 % entro il 2050, rispetto al periodo 2005-2007.

    Il suolo è lo strato molto sottile della terra.

    Il suolo è la base della vita delle piante, degli animali, dell’uomo, dell’agricoltura.

    La capacità del suolo sano di sopportare la vitalità dei sistemi viventi può essere compromessa con la contaminazione, provocata da azoto, fosforo, pesticidi, metalli pesanti, radionuclidi, antibiotici, plastica, inquinanti persistenti organici (POP), e –waste etc.

    La presenza di inquinanti causa una minor resa dei prodotti agricoli, danneggia la biodiversità degli ecosistemi, provoca eutrofizzazione delle acque, acidificazione, entra nella catena alimentare, finchè il suolo diventa sterile e non potrà più produrre cibo per gli esseri viventi.

    La maggior parte dell’inquinamento del suolo ha origine antropica.

    L’inquinamento del suolo rappresenta una preoccupante minaccia per la produttività agricola, la sicurezza alimentare e la salute umana e dell’ambiente.

    Prevenire l’inquinamento del suolo dovrebbe essere una priorità globale.

    Nell’area EEA (European Economic Area) e nei paesi dei Balcani esistono circa 2 milioni di siti potenzialmente contaminati:

    300’000 in Francia, 362’000 in Germania, 425’000 in Olanda, 100’000 in Italia, 100’000 in Inghilterra etc.

    Nella letteratura scientifica ci sono enormi lacune circa l’esistenza del problema dell’inquinamento del suolo. Questo è motivo di grande preoccupazione, è un problema invisibile globale per tutta la comunità internazionale.

    L’utilizzo dei rifiuti municipali nelle discariche o l’incenerimento sono le 2 strade più diffuse che, in entrambi i casi, portano all’accumulo nel suolo degli inquinanti.

    Il settore di produzione influisce per il 60 % alla contaminazione del suolo.

    Esiste un vuoto enorme riguardo l’informazione di quanto influisce l’attività nucleare sulla contaminazione dell’ambiente, soprattutto nei paesi che possiedono un grande parco nucleare.

    L’inquinamento radioattivo rappresenta un enorme rischio per il suolo a causa degli incidenti nucleari, dell’interramento dei rifiuti o delle scorie nucleari provenienti dall’industria nucleare.

    L’inquinamento radioattivo può durare 100, 1’000, 100’000, 1 milione di anni

    Gli elementi radioattivi che dovranno essere stoccati in depositi geologici profondi hanno periodo di emivita:

    700 milioni di anniuranio U235

    16 milioni di anniiodio I129

    2,1 milioni di anninettunio Ne237

    300’000 annicloro Cl36

    24’200 anniplutonio Pu239

    30 annicesio Cs137

    28 annistronzio Sr90

    La quota di energia nucleare, rispetto alle altre fonti di energia prodotte nel mondo, nel 2016 è stata pari solo a circa il 10 %.

    Nel periodo pre-Fukushima era al 17 %.

    Il nucleare continua a perdere quota nella produzione globale.

    USA, Francia, Russia, Cina e Corea del Sud nel 2016 hanno prodotto il 70 % dell’energia nucleare globale.

    USA e Francia da soli hanno prodotto quasi il 50 % dell’energia nucleare totale.

    Nel mondo ci sono 448 reattori nucleari in funzione:

    Europa – 182, Nord America – 120, Asia – 139, Sud America – 5, Africa – 2.

    59 centrali nucleari sono in costruzione: 19 in Cina, 7 in Russia, 6 in India, 4 negli Emirati Arabi, 4 in Corea etc.

    Il parco nucleare sta invecchiando.

    Nel 2015 ¾ dei reattori francesi hanno già superato il loro limite di età, 30 anni.

    Nel 2025 il parco nucleare francese avrà 40 anni, nel 203550 anni…

    Le centrali vecchie dovranno essere decommissionati.

    Di fronte alla quantità sempre più crescente di scorie e di rifiuti radioattivi in tutti i paesi che usano energia nucleare rimane un enorme problema dove stoccare questi rifiuti.

    Con 58 reattori e 1’100 siti che contengono scorie nucleari, la Francia detiene il record del paese più dotato di nucleare nel mondo che rappresenta un vero pericolo per le persone e l’ambiente.

    Piuttosto che chiudere le centrali nucleari, la Francia tenta di prolungare la loro vita fino a 40 e 50 anni.

    I numerosi incidenti delle centrali nucleari francesi hanno inquinato il suolo e le acque con plutonio, uranio, stronzio, tritio.

    Tanti elementi radioattivi vengono scaricati di routine nel mare e nei fiumi, diluiti nei materiali di costruzione, contaminando l’ambiente e i beni di consumo.

    Quasi tutto il tritio presente nel combustibile viene scaricato dagli impianti nucleari sotto forma di acque di scarico.

    Il tritio agisce sul DNA umano, è mutageno e teratogeno, si caratterizza di bioaccumulo. I più sensibili sono i feti, i bambini e le donne incinte.

    In Francia il sito profondo geologico di Bure, il primo sito al mondo per scorie di alta radioattività che conterrà il 3 % delle scorie ma il 99 % di radioattività, deve essere costruito nel 2025.

    In Finlandia nel 2021, in Svezia nel 2025, in Giappone nel 2035, in Canada nel 2035, in Cina nel 2040, in Svizzera nel 2045, in USA nel 2048, in Belgio nel 2050…

    Il sito in Francia deve essere costruito abbattendo 220 ettari della foresta Bois Lejuc.

    Il progetto CIGEO ha suscitato tante proteste. Bure viene chiamato Underground Chernobyl”.

    Ma chi ha detto che niente succederà nel corso di 1 milione di anni nel deposito profondo 500 m contenente scorie di alta radioattività ???

    La terra è viva e le placche si muovono in continuazione, ci sono i terremoti, le inondazioni, catastrofi naturali già durante la brevissima vita umana…

    Ancora nel 1970 i Professori dell’Istituto di Ecologia della Cornell University ritenevano che “le centrali nucleari rappresentano oggi una delle principali minacce di inquinamento”.

    Le attività nucleari, oltre a produrre l’energia, producono anche l’inquinamento radioattivo del suolo, della catena alimentare, leucemie, cancro e malformazioni.

    Il prezzo dell’energia nucleare è altissimo.

    E’ una strada irresponsabile, senza uscita, che rischia di prendere in ostaggio anche le generazioni future.

    Leggere tutto l’articolo: Inquinamento del suolo.Depositi di scorie nucleari.Francia_18.06.2018_76 pp

     

    18.06.2018

    Dr.Tatiana Mikhaevitch

    Ph.D. in Ecology

    Academy of Sciences of Belarus

    Member of the Italian Ecological Society (S.IT.E.)

    Member of the International Bryozoological Society (I.B.A.)

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  • Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi

    Tatiana Mikhaevitch

    Contenuto:

    1.Direttiva della Commissione Europea. Convenzione Aarhus. Ritardi, infrazione UE.

    2.Lunga storia della “sistemazione” dei rifiuti radioattivi in Italia

    3.Caso di Scanzano Jonico

    4.Carta CNAPI dei siti e preoccupazione di Sardegna e Sicilia

    5.Enti responsabili, enti di controllo (ISPRA, SO.G.I.N. S.p.A, ISIN, Osservatorio Nazionale per la chiusura del ciclo nucleare)

    6.Criteri per la localizzazione del Deposito Nazionale in superficie per rifiuti di bassa e media attività

    7.Progetto del Deposito Nazionale in superficie. Quantità di scorie radioattive di bassa e media attività

    8.Rifiuti nucleari di alta attività di 3a categoria. Problemi con la creazione del Deposito Geologico profondo

    9.Posizione del Ministero dell’Ambiente

     

    1.Direttiva della Commissione Europea. Convenzione Aarhus. Ritardi, infrazione UE

    L’Italia è obbligata a pronunciare un sito di stoccaggio permanente dei rifiuti atomici, sancito dalla Direttiva Europea 2011/70 Euratom, che impone ad ogni Stato membro la realizzazione di un deposito in grado di ospitare in sicurezza il combustibile nucleare esaurito e i rifiuti radioattivi, anche derivanti dagli impieghi medicali, di ricerca e industriali.

    Oggi tutti i Paesi europei riconoscono il diritto dei cittadini a partecipare ai processi decisionali, grazie alla Convenzione di Åarhus sull’accesso all’informazione, la partecipazione pubblica alle decisioni e l’accesso alla giustizia in materia ambientale.

    La Convenzione è stata sottoscritta sotto l’egida dellUNECE (United Nations Economic Commission for Europe) nel 1998 ed è entrata in vigore nel 2001.

    L’Italia ha ratificato la Convenzione con la legge n. 108 del 2001.

    Il 25.01.2012 le associazioni ambientaliste Wwf, Greenpeace e Legambiente hanno inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti una lettera sull’articolo 24 del decreto liberalizzazioni, relativo allo smantellamento degli impianti nucleari e allo smaltimento dei rifiuti radioattivi, che modifica e semplifica le modalità di attuazione con deroghe sulle normative ambientali e urbanistiche, precisando che l’Italia deve risolvere il problema delle scorie prodotte con la filiera nucleare del passato, ma lo deve fare in modo trasparente, partecipato e democratico.

    Lettera firmata da Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, Stefano Leoni, presidente del WWF Italia.

    L’Italia è in ritardo nel rendere pubblica la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), da cui si arriverà alla localizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi.

    Leggere tutto l’articolo: 10-09-2016_deposito-nazionale-dei-rifiuti-radioattivi-25-pp

    10.09.2016

    Dr. Tatiana Mikhaevitch, Ph.D. in Ecology, Academy of Sciences of Belarus, Member of the Italian Ecological Society (S.IT.E.), Member of the International Bryozoological Society (I.B.A.), Member of the International Society of Doctors for the Environment (I.S.D.E.), info@plumatella.it, tatianamikhaevitch@gmail.com


  • Eredità nucleare dell Italia

    Mappa eredita nucleare italia

    Tatiana Mikhaevitch

    Content

    1.Eredità nucleare dell’Italia

      Regione Piemonte:                  

      1.1. Saluggia (VC) impianto EUREX di ENEA*, SORIN Srl e deposito Avogadro, CEMEX e deposito D2*

      1.2. Trino (VC), ex centrale nucleare

      1.3. Bosco Marengo (AL), FN Spa

      1.4. Politecnico di Torino

      1.5. Controlsonic Srl, deposito, Tortona (AL)

     Regione Lombardia:

      1.6. Gammatom (CO), Guanzate, deposito

      1.7. ADG srl, Bregnano, deposito

      1.8. ISPRA (VA), reattori Ispra1 e Essor, deposito E 39.2, laboratori Perla, Ethel, deposito rifiuti

      1.9. Campoverde Srl, Milano, deposito

      1.10. CESNEF (MI), reattore

      1.11.LENA (PV), reattore

     Regione Friuli-Venezia-Giulia:

      1.12. CRAD (UD), deposito

     Regione Veneto:

      1.13. INFN – SM1 (PD), Legnaro, reattore

     Regione Emilia-Romagna:

      1.14. Caorso (PC), ex centrale nucleare

      1.15. Montecuccolino (BO), reattore RB3

      1.16. PROTEX (Forli), deposito

     Regione Toscana:

      1.17. CISAM (PI), S.Pietro a Grado, reattore

     Regione Lazio:

      1.18. Latina (LT), Borgo Sabotino, ex centrale nucleare

      1.19.Casaccia (RM), Nucleco, impianto trattamento, deposito

      1.20. Casaccia (RM), ENEA, impianto di Plutonio, OPEC, TRIGA, TAPIRO

     Regione Molise:

      1.21. Ex C.A.N.R.C., deposito in provincia di Campobasso

     Regione Campania:

      1.22.Garigliano (CE), Sessa Aurunca, ex centrale nucleare

     Regione Puglia:

      1.23. Ex Cemerad (MT), Taranto, deposito

     Regione  Basilicata:

      1.24. Centro di ricerca ENEA-Trisaia (MT), ITREC di Rotondella

    Regione Sicilia:

      1.25. Sicurad (PA), reattore AGN

    2. Rischio di disseminazione del materiale radioattivo in Italia.

         2.1.  Rottami metallici e discariche

         2.2.  Treni – traffico del materiale nucleare

     *Gestione di dismissione da parte della SOGIN

     *Operatori privati con depositi dei rifiuti radioattivi

    Leggere tutto l’articolo: 13.07.2016 eredita nucleare dell-italia_IT_54 pp.

    13.07.2016

    Dr. Tatiana Mikhaevitch, Ph.D. in Ecology, Academy of Sciences of Belarus, Member of the Italian Ecological Society (S.IT.E.), Member of the International Bryozoological Society (I.B.A.), Member of the International Society of Doctors for the Environment (I.S.D.E.), info@plumatella.it, tatianamikhaevitch@gmail.com


  • Le conseguenze della catastrofe di Chernobyl sulla scala globale

    FotookTania La Palestra

    Spesso passano mesi senza voler scrivere…

    Ma il pensiero va e il cervello elabora, paragona, analizza…

    Cosi possono passare settimane, mesi finche un giorno preciso arriva un “trigger”, si trovano le associazioni, si costruisce il tessuto letterario e, non si sa il perché, arrivano anche le memorie dal passato.

     Passato, presente, futuro.

    In queste tre dimensioni il pensiero viaggia sempre, finché un giorno si costruisce un racconto. Ma sempre sullo stesso argomento. Solo in un’ottica diversa…

    Contenuto

    1.La Palestra 

    2.La contaminazione radioattiva del globo dopo la catastrofe di Chernobyl

    3.Stima dell’emissione primaria del fallout radioattivo

    4.Le conseguenze ecologiche della contaminazione in Europa

    5.Le conseguenze sulla salute umana in Europa:

    morbilità, peggioramento di salute, disabilità, accelerazione di invecchiamento, aberrazioni del DNA,

    mutazioni genetiche, sindrome di Down, problemi al sistema nervoso,

    malattie e morbilità oncologiche, cancro della tiroide,

    leucemia e mortalità infantile,

    aumento degli aborti spontanei dopo Chernobyl

    6.Le conseguenze della catastrofe sull’ambiente in Europa:

    l’aria, i sistemi acquatici, il suolo

    6.1.L’impatto sulla FLORA: radiomorfosi, cambiamenti genetici

    6.2.L’impatto sulla FAUNA:

    6.2.1.Gli ungulati e i roditori

    6.2.2.Gli uccelli

    6.2.3.Le mucche

    6.2.4.I pesci

    6.2.5.Il miele e il plankton

    6.2.6.Le anomalie di riproduzione

    6.2.7.Cambiamenti genetici, morfologici ed ematologici

    7.L’impatto della radioattività sulla biota di microorganismi

    8.La contaminazione delle derrate alimentari in Europa dopo il fallout

    9.Il monitoraggio dei radionuclidi incorporati nel corpo

    10.La rimozione dei radionuclidi assorbiti dal corpo

    11.Radioprotezione. Misure per ogni giorno

    12.Le conseguenze della catastrofe su scala globale

    13.Il ri-fallout radioattivo a causa degli incendi nella zona di Chernobyl

    14.La densità di popolazione intorno alle centrali nucleari in Europa  

    15.L’Atlante della contaminazione in Europa da fallout di Chernobyl:

    le rilevazioni in Francia e in Italia

    16.La contaminazione residua da radionuclidi delle derrate alimentari in Europa

           Leggere tutto l’articolo: 10.01.2016_La palestra_IT_87 pp


  • Il 27 mo anniversario della catastrofe nucleare di Chernobyl

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    2. 27 o anniversario “Catastrofe nucleare della centrale di

    Chernobyl”

    2.1. Catastrofe ambientale ed umana a livello planetario.

    Liquidatori. Eroi invisibili e dimenticati.

    Morte di un liquidatore o l’agonia della coscienza umana….

    Memorie della moglie del liquidatore.

    2.1.1. PROGETTO ARCO, 2° sarcofago. Problema del 1° sarcofago.

    Pericolo per il Mare Nero.

    2.1.2. “Turismo nucleare”.

    2.1.3. Problema di riapertura delle terre inquinate.

    2.2. Il destino radioattivo dell’ex Principato Bielorusso-Lituano.

    Il genocidio atomico del popolo bielorusso e il club atomico.

    2.2.1. Cenni storici

    2.2.2. Costruzione della centrale nucleare Visaginas in Lituania

    2.2.3. Costruzione della centrale nucleare ad Ostrovetz in Belarus.

    2.2.4. Posizione ufficiale di Belarus.

    2.2.5. Posizione dell’opposizione e della scienza.

    2.3. L’impatto sulla biodiversità, conseguenze sanitarie sulla

    popolazione, l’inquinamento della catena alimentare.

    2.3.1. L’impatto sulla biodiversità

    2.3.2. Conseguenze sanitarie sulla popolazione.

    2.3.3. Il movimento umanistico internazionale.

    2.4. Conseguenze sociali della catastrofe di Chernobyl, 1986.

    2.4.1. Il Capitalismo e il B.A.U.

    2.4.2. La disfatta del sistema sovietico.

    Bielorussia. Il destino di un popolo.

    Il destino di un laboratorio.

    Il destino di una scienziata.

    2.4.3. Dichiarazione di Assisi sulla Natura, 1986.

    2.5. CRIMINI CONTRO L’UMANITA’.

    APPELLO INTERNAZIONALE: Hiroshima, Chernobyl e Fukushima,

    crimini contro l’Umanità

    Il Rapporto dell’Associazione Friends of the Earth (FOE)

    dell’Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord

    2.6. I have a dream…

    2.7. La via dell’Ecologia. La via della Vita.

    Densità di popolazione in vicinanza alle centrali nucleari nei paesi

    europei

    Leggi tutto l’articolo: 015_29.09.2013 NPP CHERNOBYL 2013_112pp


  • The Nuclear Gin. La via dell’ECOLOGIA.

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    “Da quando i frutti delle ricerche dell’uomo di scienza sono caduti nelle mani di coloro che detengono il potere politico, cui è affidato il destino della massa degli individui sempre più amorfa, va gradualmente profilandosi la minaccia dell’avvelenamento dell’atmosfera da parte della radioattività e, conseguentemente, della distruzione di qualsiasi forma di vita sulla terra. Allontanare questa minaccia è divenuto il problema più’ urgente del nostro tempo.”

    Albert Einstein, 1954

    “Se gli uomini di scienza si limitano ad accumulare sapere per sapere, senza umanità, la scienza può rimanere fiaccata per sempre e le nostre nuove macchine non saranno fonte che di nuovi triboli per l’uomo. E quando, con l’andar del tempo, avremo scoperto tutto lo scopribile, il nostro progresso non sarà che un inesorabile allontanamento dall’umanità …”

    Bertold Brecht, 1956

    “Nella mia vita niente piu’ terrificante dell’incidente di Fukushima è successo, a parte la Seconda Guerra Mondiale.”

    Setouchi Jakucho, monaca buddista e scrittrice giapponese di 90 anni

    “Ionkenistenha ohontsia enta onk en kie thi’hmhe”

    “La base della nostra unità è l’amore dei nostri bambini”.

    Nazione Mohawk dei nativi americani

    E’ curioso tornare con gli anni indietro cercando di ricordare cosa facevi mentre il mondo era già inquinato in pieno dalle sostanze radioattive… Se sapesse … Magari sarebbe stato meglio di non apparire in questo mondo? Sicuramente i miei genitori erano all’oscuro di quell’enorme quantità di inquinanti scaricata sull’umanità … In verità anch’io ero all’oscuro, finche non è esploso Chernobyl.

    1. La Via dell’Ecologia. Introduzione

    1.1. Anniversario nucleare, 1896-2013, 117 anni di incidenti

    1.2. LA CATASTROFE DI FUKUSHIMA

    1.3. LA CATASTROFE DI THREE MILES ISLAND IN PENNSYLVANIA, USA

    1.4. LA CATASTROFE NUCLEARE A CHERNOBYL, UCRAINA

    1.5. IL BOMBARDAMENTO DI HIROSHIMA E NAGASAKI

    1.6. Post-Referendum in Italia contro il nucleare, 12-13.06.2011 e reazione del mondo

    1.7. L’impatto sulla salute dello scarico degli isotopi radioattivi dalle centrali nucleari

    1.8. L’ACCORDO L’OMS/L’AIEA DEL 28.05.1959.

    MEMORANDUM PER RIVEDERE L’ACCORDO

    1.9. 11 Leggi Universali e 11 Leggi Spirituali del Cosmo

    1.10. Proteggere il creato. La Via dell’Ecologia

    Leggi tutto l’articolo: 014_10.03.2013_IT_The Nuclear Gin_39pp


  • The Nuclear Gin. La catastrofe di Fukushima.

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                                                                                      Su carta bianca

                                                                                     il bimbo disegnò

                                                                                     una larga ellisse

                                                                   poi vi entrò dentro e iniziò

                                                                                    a giocare da solo

                                                                                         Kawano Yuko

    Contenuto

    1. Le memorie di Chernobyl

    2. Il disastro di Fukushima

    3. La contaminazione del suolo

    3.1. La contaminazione del terreno

    3.2. La contaminazione della catena alimentare

    3.3. La contaminazione dell’acqua potabile

    3.4. La contaminazione del mare

    3.5. La contaminazione degli animali marini

    4. Statistica degli incidenti nucleari

    5. Conseguenze dell’esplosione di Chernobyl

    5.1. 25 anni fa, il 26.04.1986

    5.2. Unità di misura di radioattività

    5.3. 25 anni dopo. Lo stato attuale

    5.4. Il Professore Bandazhevsky, esempio di rigore civile e onestà scientifica

    6. Scorie radioattive e bonifica dei territori

    7. Fallout Planetario

    7.1. Come è iniziato. L’Assemblea dell’OMS del 28.05.1959

    7.2. Il rapporto di Valery Legasov all’AIEA, 25.08.1986

    7.3. Conferenza di Ginevra, 1995

    7.4. Conferenza dell’OMS, 04-09.06.2001, Kiev, Ucraina

    7.5. Chernobyl Forum, 2005, Vienna

    7.6. Trattato Limited Test Ban (LTBT)

    8. Effetti di radioattività sulla biologia

    8.1. Le dosi, effetti sui materiali inorganici ed organici

    8.2. Tritio, salute umana e contaminazione delle falde acquifere

    8.3. Il Price-Anderson Act

    8.4. Tumori nelle zone adiacenti alle centrali

    8.5. Effetto della radioattività sulla fauna e flora

    8.6. Cesio 137 e il sistema riproduttivo femminile

    8.7. Cesio 137 e il sistema riproduttivo maschile

    8.8. Effetti mutageni del Cesio 137

    8.9. Patologia dello sviluppo umano in presenza del Cs 137

    8.10. Embriogenesi negli animali in presenza del Cs 137

    8.11. Interazioni nel sistema madre-feto in presenza del Cs 137

    9. Chi finanzia il nucleare

    10. Il Rinascimento Nucleare

    10.1 Il Rinascimento Nucleare in India

    10.2. Il Rinascimento Nucleare in Francia e in Finlandia

    10.3. Il Rinascimento Nucleare in Italia

    10.4. Il Rinascimento Nucleare in Russia

    10.5. Il Rinascimento Nucleare in Iran e in Arabia Saudia

    10.6. Il Rinascimento Nucleare negli USA

    11. L’opinione pubblica e governativa sul nucleare

    12. Il Referendum in Italia sul nucleare e l’acqua

    13. Lezioni di Chernobyl. Lezione di Fukushima

    14. Conclusione

    15. Bibliografia

     Leggi  tutto l’articolo: 008_08.06.2011_IT_The Nuclear Gin.PARTE 1_64pp