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  • Accademico L.M.Sushenya, noto ecologo di Bielorussia e forza dell’unità scientifica

    L M Sushenya L’11 novembre 2014 Leonid Mikhailovitch Sushenya ha compiuto 85 anni.

    Noto zoologo bielorusso, idrobiologo, Accademico dell’Accademia Nazionale delle Scienze di Bielorussia dal 1980, 10 mo Presidente dell’Accademia delle Scienze di Bielorussia dal 1992 al 1997, Accademico dell’Accademia delle Scienze dell’URSS dal 1990, Accademico dell’Accademia della Federazione Russa dal 1991, Dottore in Scienze Biologiche, Professore e persona benemerita del mondo scientifico della Bielorussia, membro straniero dell’Accademia delle Scienze della Polonia dal 1994, dell’Accademia delle Scienze della Lituania dal 1995.

    Ho lavorato all’Istituto di Zoologia dell’Accademia delle Scienze di Bielorussia sotto la direzione del Leonid Mikhailovitch Sushenya 22 anni, dal 1975 al 1997, e sono cresciuta da semplice laboratorista al titolo di candidato in scienze biologiche.

    Leonid Mikhailovitch Sushenya è nato in Bielorussia dell’ovest in un piccolo khutor. La sua famiglia aveva 8 bambini. I genitori possedevano un terreno di 4 ettari, un cavallo, una mucca, api… A 5 anni il figlio maggiore aiutava già i genitori.

    «Spesso mio padre mi metteva sul cavallo, mi dava le briglie e io pasturavo le mucche nel pascolo a tre chilometri da casa. Mi davano una bottiglia di latte, un pezzo di pane di segale. La mia grande preoccupazione era tornare a casa – perché non sapevo come salire sul cavallo. Salire da solo non potevo, per questo tutto il giorno pascolando le mucche raccoglievo l’erba più buona per il cavallo. Prima di tornare a casa, mettevo tutta l’erba davanti al cavallo ed aspettavo che cominciasse a mangiare. Cosi piano piano mi avvicinavo a lei, mi aggrappavo alla criniera e lei, alzando la testa, mi sollevava sulla sua schiena. Questa acrobazia non mi riusciva subito e i tentativi si ripetevano, spesso fino a piangere. Per questo raccoglievo un pò di mazzi di cibo e, alla fine, salivo sul cavallo. Non toglievo il morso al momento dell’arrivo e facevo un nodo alle redini. Il cavallo si guidava facilmente e imbrancava le mucche insieme velocemente. Si poteva andare a casa.» (1)

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