Ecologia

Basi militari in Italia

Contenuto:

1. Regione Friuli Venezia Giulia
1.1. Base militare di Aviano
1.2. Poligono militare “Cellina-Meduna”
2. Sardegna, l’isola più militarizzata d’Europa
2.1. Poligono di Quirra
2.2. Base TEULADA – aeroporto DECIMOMANNU – il Poligono CAPO FRASCA
2.3. Vittime militari.
La Sindrome Balcani-Quirra nel Poligono Interforze Salto di Quirra (P.I.S.Q.)
2.4. Polo industriale Cagliari – Sarroch – Pula – Teulada
2.5. Base a Santo Stefano sull’isola dell’Arcipelago della Maddalena, Cronistoria di un crimine: 1972-2008
3. Sicilia
3.1. Base militare di Sigonella, “Triangolo della morte” Lentini – Carlentini – Francofonte, provincia di Siracusa.
3.2. Poligono di tiro Drasy o Riserva Naturale Punta Bianca?
4. Porti navali in Italia dove vengono ospitati unità navali a propulsione nucleare.
4.1. Polo Augusta-Melilli-Priolo
5. SICUREZZA DEI PORTI
6. Impatto delle basi e servitù militari sui sistemi naturali e salute.

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Il 27 mo anniversario della catastrofe nucleare di Chernobyl

C’erano 50’000 mSv/h il 26 aprile 1986 a Pripyat, mentre il fondo naturale di radioattività non dovrebbe superare gli 0,11 mSv/h.

Almeno 14 paesi europei, oltre Ucraina, Bielorussia e Russia, sono stati contaminati da livelli di irradiazione superiori al limite di 1 Ci/km2 utilizzato per definire le aree contaminate: Austria, Svezia, Finlandia, Norvegia, Slovenia, Polonia, Romania, Ungheria, Svizzera, Repubblica Ceca, Italia, Bulgaria, Moldova e Grecia

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The Nuclear Gin. La via dell’ECOLOGIA

In un messaggio letto all’assemblea della FAO il 16.11.1970, Papa Paolo VI affronta in modo importante la questione ambientale collocandola in un contesto globale e considerandola come la radice di tutti i grandi problemi dell’umanità.
La fame nel mondo, la distruzione della natura, la pianificazione delle nascite, le spese per gli armamenti, la solidarietà tra i popoli e tra i generazioni, il riassetto del commercio internazionale sono i temi toccati nel discorso, ma nonostante la loro apparente diversità, essi si riconnettono tutti a un grave problema di fondo che da 10 anni è diventato drammatico:
l’incubo della morte biologica dell’umanità, quale conseguenza della distruzione dell’ambiente naturale.
I toni usati dal Papa sono particolarmente netti, mostrando di risentire della maturazione della questione ecologica nella coscienza collettiva mondiale:
S’impone un mutamento radicale nella condotta dell’umanità, se questa vuole essere sicura della sua sopravvivenza; non è più soltanto questione di dominare la natura: oggi l’uomo deve imparare a dominare il suo stesso dominio sulla natura, poiché i progressi scientifici più straordinari, le prodezze tecniche più strabilianti, la crescita economica più prodigiosa, se non sono congiunte a un autentico progresso sociale e morale, si rivolgono, in definitiva, contro l’uomo”.

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The Nuclear Gin. La catastrofe di Fukushima

L’11 marzo 2011 alle ore 14:46 (6:46 ora italiana) il terremoto di magnitudo 9 attiva lo spegnimento automatico di 11 dei 54 reattori giapponesi. Alle 15:00 circa la centrale di Fukushima viene investita dallo tsunami che provoca un’onda alta 10 metri (alcuni dati riferiscono l’altezza di 38 metri) che si abbatte sulla costa di Miyagi. Le scosse sismiche sono continuate per circa 2 mesi.

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